My life in blue & yellow

Ciao ragazzi e benvenuti nel mio blog. Purtroppo il tempo per crearne uno, in queste prime tre settimane di vita americana, è stato davvero poco. L'intento è semplicemente quello di mettervi a conoscenza, mi auguro il più spesso possibile, di tutto quello che di strano, buffo, divertente e interessante capita qui (spero non solo ad Ann Arbor). Insomma, è un modo per darvi la possibilità di conoscere come procede la mia avventura USA. In questo modo spero di potere stare più vicino a tutti voi (genitori, parenti ed amici) .

Un consiglio per chi col computer ci fa a pugni. Nel blog troverete diversi link (foto, filmati, curiosità, ecc.). Ogni volta che cliccate su uno di essi si aprirà la pagina desiderata. Se volete che questa si apra in una scheda diversa da quella in cui vi trovate (questo almeno per gli utenti di Firefox e di Internet Explorer 7) basta tenere premuto il tasto CTRL al momento del click. In questo modo potrete aprire più link contemporaneamente e, cosa più utile, in schede diverse.

Non mi resta che dare inizio a questo viaggio insieme a tutti voi. Spero di tenervi aggiornati il più possibile e che la cosa vi sarà gradita.

Mando un abbraccio fortissimo a mia madre e mio padre e a tutti coloro che dall'Italia mi pensano e si chiedono: "Cosa starà facendo adesso? Ma perchè non si fa mai vivo?".

mercoledì 30 aprile 2008

Freeze Warning!

Hey guys,

ma quando finirà? Dopo giornate di bel tempo e di temperature finalmenti miti, ieri ho ricevuto un messaggio di "Freeze Warning", ovvero di "Pericolo gelate". Informava che nella notte appena trascorsa le temperature sarebbero scese sotto gli 0°C potendo causare delle gelate pericolose soprattutto per le coltivazioni più delicate.
Ed in effetti questa mattina, 30 Aprile 2008, mi sono svegliato e tutti i prati di Ann Arbor erano coperti da una coltre di ghiaccio e brina, tutti bianchi. Ho dovuto uscire nuovamente il mio bellissimo "giumbotto" dall'armadio in quanto c'erano temperature di circa 0°C. La stessa sensazione dei primi giorni, naso che cola di continuo, testa, mani ed orecchie congelate. Oh, my God!

Stay warm!

martedì 29 aprile 2008

Evviva il gelato!!!

Hey guys,

se c'è una cosa che mi rende felice è il gelato. Volete farvi perdonare qualcosa? Portatemi una bella brioche cioccolato e panna ed è tutto scordato!

E proprio oggi, qui ad Ann Arbor, "Ben & Jerry's Ice Cream" per festeggiare il suo compleanno ha organizzato il "Free Cone Day" offrendo per tutto il giorno il suo gelato alla clientela. E secondo voi io mi lasciavo scappare l'occasione?

Il primo cono l'ho mangiato la mattina intorno alle 13:00. Approfittando del fatto che dovevo pagare la rata della "Health Insurance", il cui ufficio è proprio vicino al negozio, mi sono fermato a fare la coda di un centinaio di metri per aggiudicarmi il mio ambito cono. Ho scelto l' "Half Backed" (Chocolate & vanilla Ice Creams with fudge brownies & gobs of chocolate chip cookie dough).
Il secondo cono l'ho mangiato nel pomeriggio alle 19:00, approfittando dell'arrivo di Simone, il nuovo studente italiano che lavorer
à con Valeriy per i prossimi sei mesi. Con la scusa di fargli vedere il Central Campus mi sono "appropinquato" all'obiettivo ed ho sferrato il nuovo attacco. Questa volta la scelta è ricaduta sul "Chocolate Therapy" (Chocolate ice cream with chocolate cookies and swirls of chocolate pudding). La cosa divertente è che ogni volta che entravo mi ridavano la card per ottenere uno sconto del 10% sul gelato. Così mi ritrovo con due card uguali. Chissà se mi accumulano lo sconto!
Ma non
è finita qui! Infatti, la sera, dopo avere finito la mia bella cena, avvertendo ancora un languorino da gelato, ho pensato: "Beh, in fondo in venti minuti potrei arrivare a Down Town e quasi quasi scroccare un altro gelato". E così via verso Down Town. Purtroppo il negozio aveva chiuso da pochi minuti. Che delusione! E allora cosa fare? Basta girarsi sulla propria destra, fare 5 metri ed entrare nella porta accanto (Stucchi 's ice cream) per mangiare il gelato lì. E così eccomi alle prese col terzo cono della giornata (questo piu` grande di quelli offerti dalla concorrenza. Ci credo, lo paghi!). Ho preso il "Buffalo e qualcosa" (una specie di stracciatella con pezzi giganti di cioccolato).

Beh niente di eccezionale se pensate che al matrimonio di mia cugina Grazia, dopo tutta la cena offerta per il ricevimento, di coni ne ho mangiati addirittura 7!

Have a good night!

sabato 26 aprile 2008

“The Lord of the Rings” marathon!!!

Hey guys,

oggi vi vorrei parlare di una serata molto carina trascorsa in compagnia di alcuni nuovi amici “michiganiani”. Tutto è iniziato tre settimane fa quando ho conosciuto Laura, una ragazza spagnola di Alicante veramente molto carina (nel senso di cara, non iniziate a fare allusioni o a coltivare speranze). Ci siamo conosciuti nella “Student Lounge” della “St. Mary Church”.

Laura vive ad Ann Arbor da due anni e studia neuro-psicologia. Sembra una persona davvero interessante, ricca di interessi e molto impegnata nel sociale. Nonostante la sua giovane età parla correntemente 4 lingue (spagnolo, inglese, francese e tedesco), grazie alla madre che, lavorando per la General Motors, la cui sede è qui a Detroit, si è trovata a lavorare in diverse parti del mondo. E così Laura ha vissuto 4 anni in Germania, qualcuno in Francia e 10 in America. La madre di lingue ne parla addirittura 8 (spagnolo, inglese, francese, tedesco, italiano, russo, greco e latino). Non so in che epoca o dove abbia mai parlato il latino ma Laura lo ha enumerato tra le 8 lingue ed io, per dovere di cronaca, lo riporto a mia volta.

Ieri sera Laura mi ha coinvolto in una “maratona” (così come l’ha definita lei) per vedere tutti e tre gli episodi de “Il Signore degli Anelli”. Nove ore, e forse più, di film. Più che una maratona ha assunto i connotati di una vera e propria corsa ad eliminazione. Siamo partiti in 10 ed alla fine siamo rimasti in 4. Beh, c’è da dire che la “maratona” sarebbe dovuta iniziare alle 17:00 per finire intorno alle 3:00 del mattino ed invece, tra ritardi di alcuni partecipanti, spuntini vari (piatti cinesi, “tortillas” spagnola, “brownings cake”, gelato, riso con le verdure, ecc.), chiacchere, filmati di internet ecc. ecc., è iniziata alle 20:30 ed è durata fino alle 3:30 del mattino interrompendosi al secondo episodio della trilogia. Nessuno dei superstiti ha avuto il coraggio di chiedere di andare avanti anche col terzo film. Il primo partecipante lo abbiamo perso quasi subito, intorno alle 22:00. Altri due li abbiamo persi alla fine del primo episodio. Due (una coppia) stavano per arrendersi anche loro alla fine del primo episodio. Lui, un “rompipalle” allucinante, è stato tutto il tempo attaccato alla maglietta di lei a piagnucolare per andare via. Avete presente quando qualcuno vi si avvicina da dietro e con aria indifferente vi inizia a tirare la maglietta per attirare la vostra attenzione e poi con lo sguardo da cane bastonato, tipico di chi è stanco di una giornata massacrante, inizia a farvi cenno con la testa e con le mani come per dirvi: “Che dici, andiamo? E’ tardi!”. Alla fine, dopo un’ora passata a seguire le vicende di lui che dice di andare e lei che prova a convincerlo di rimanere, restano in quanto lei, probabilmente allietata dalla serata, decide di farlo andare via da solo e di rimanere a fare ancora parte della “Compagnia dell’Anello”. A quel punto anche lui, preso forse da un raptus di gelosia, rimane insieme a noi ma per tutta la sera non le rivolge più la parola. Così ci ritroviamo a guardare il secondo episodio in 7. Durante questo altre 3 persone vanno via, tra cui anche la coppia (con una lei ormai stanca dei piagnistei di lui). Insomma, arriviamo al traguardo del secondo episodio soltanto in 4: io, Laura, Jane e Yujing (la coinquilina di Laura).

A parte la serata molto carina, in cui tra l’altro ci siamo strafogati come dei porci, la cosa più interessante sapete quale è stata? Quando Laura mi ha comunicato l’indirizzo di casa sua (1913 Geddes Road, Ann Arbor) la prima cosa che ho fatto è stata quella di prendere la mia bella cartina di Ann Arbor per controllare dove si trovasse. Non ci crederete ma Geddes Road è la strada dove si trova l'ingresso più alto del Nichols Arboretum, proprio quello da dove è iniziata la mia avventura domenica scorsa. "Accidenti! Hanno chiuso l'ingresso di Nichols Drive" ho subito pensato, altrimenti ne avrei potuto approfittare per fare un’altra passeggiata all’interno del parco, questa volta dal basso verso l’alto, per raggiungere casa di Laura.

Casa di Laura è praticamente attaccata al parco, per non dire dentro al parco, con addirittura un proprio ingresso privato. Subito dopo il cancello d'entrata del Nichols Arboretum, proprio attaccato al muro di cinta, trovate questo cottage di pietra scura, davvero molto “english”. Accidenti che casa! Mi sà che lavorare per la General Motors rende parecchio! Evitando di darvi una descrizione completa dell'abitazione, mi limiterò soltanto a dirvi che c’è un salone, tra l’altro quello dove abbiamo visto il film, che ha in un angolo un televisore gigante, in quello a fianco un camino altrettanto imponente ed in mezzo una vetrata di 2m x 3m che dà direttamente sul Nichols Arboretum. Di fronte alla vetrata, proprio in mezzo alla stanza, un divano enorme. Insomma, sembrava di stare seduti davanti allo schermo di un cinema in cui la natura trasmette, istante per istante, dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba, tutto ciò che capita all’interno del parco. Inutile dirvi la mia meraviglia. Sulla parete alla sinistra un’altra grande finestra di 2m x 1,5m che dà verso ovest e da cui si può godere di un tramonto spettacolare. Ragazzi, l’atmosfera che si respirava era più che magica! Dalle 20:00 alle 21:00, da quando il sole inizia a calare dietro alle colline di Ann Arbor fino a quando perdura il rossore tipico del tramonto, sono rimasto incollato a quella finestra a godere della “visione” e a lasciarmi accarezzare dal venticello primaverile che entrava dalla finestra e che lasciava pre-gustare un’atmosfera tipicamente estiva. La sensazione era quella delle calde sere d’estate passate in una casa di campagna in cui per trovare un pò di sollievo ci si siede sotto ad un porticato a lasciarsi accarezzare dalla brezza. Ah, che idillio! Non so quante volte, incantato da quello scenario, avrò detto a Laura: “I love your house!”. E la sua risposta ogni volta non cambiava: “Me too, I love my house!”, infatti, se non l'aveste ancora capito, Laura non vive in affitto in quella casa. La casa è proprio la sua!

Ma la cosa più bella è stata questa mattina. Si, infatti ieri sera Laura ha insistito perché i superstiti (io e Jane, a parte la coinquilina Yujing) rimanessimo a dormire lì vista l’ora e visto che non avevamo un mezzo di locomozione e così, anche per non suscitare in lei inutili apprensioni, abbiamo accettato l’invito. Ci siamo sistemati nel salone. Jane su un letto da campeggio dall’aspetto molto invitante ed io sul divano dove fino a qualche minuto prima eravamo rimasti a guardare il film. Mi sono addormentato cullato dal vento, quasi fossi un bambino tra le braccia della madre, e sono stato risvegliato all’alba dai raggi del sole che entravano dalle finestre. Non so cosa avrei dato perché il tempo si fermasse esattamente in quell’istante per continuare a godere all’infinito di quelle bellezze. Avrò dormito si e no 3 ore e ½ ma il vigore era quello tipico di una persona che si risveglia dopo un lungo sonno. Mi sono seduto sul divano e come un ebete ho ricominciato a guardare fuori dalla finestra. Quando Jane si è svegliata e mi ha trovato con gli occhi spalancati a guardare nel vuoto, forse al pensiero che avessi passato una notte insonne, mi ha chiesto: “Did you sleep well?”. E come se ho dormito bene, uno dei sonni più brevi e rigeneranti di tutta la mia vita!

Have a good week-end!

lunedì 21 aprile 2008

La mia prima torta!

Hey guys,

dopo Ciccio Cannoniere ecco Tonio Pasticcere, il nuovo giocattolo della UMICH Mobil che allieterà le vostre tristi e fredde sere michiganiane con le sue torte ed i suoi pasticcini!


Ragazzi, non ci crederete ma stasera, per la prima volta nella mia vita, ho fatto una torta. La mia prima torta! Volete sapere il risultato? Niente male! Mi darei un sei di incoraggiamento per il risultato estetico ed un altro sei per il risultato culinario. Figuratevi che ne ho già mangiate due fette, in pratica 1/3 della torta (beh, effettivamente chi mi conosce si starà chiedendo quale sia la cosa strana).
Non immaginate che abbia fatto chissà quale opera d'arte, anche perchè trattavasi di "misculiare" tra di loro tre ingredienti e mettere in frigo, nemmeno lo sforzo di accendere il forno. Tempo di esecuzione 15 minuti. Da qualche parte però bisogna pur cominciare, no? Chissà, magari se un domani dovesse andarmi male come ingegnere potrei sempre aprire una pasticceria! A Palermo invece che per la "setteveli" di Oscar o di Cappello tutti andrebbero pazzi per la "Angel Lush with Pineapple" di Antonio.

Have a good night!

domenica 20 aprile 2008

Nichols Arboretum.

Hey guys,

oggi giornata ricca ad Ann Arbor, sia per appuntamenti che per scoperte. Avete presente quando tornate a casa col desiderio di distendervi sul letto, distrutti dalla fatica, ma allo stesso tempo pienamente appagati della giornata trascorsa? Ecco, è esattamente come mi sento adesso. Se c’è una cosa che mi sento di fare, a parte riposare, è ringraziare Dio per le gioie donatemi oggi, per le sensazioni e le emozioni fattemi vivere e per le bellezze di cui ha fornito questa terra. Oggi è una giornata in cui non può esserci spazio per il pessimismo e la tristezza, è tutto fantastico! Non so quanto avrò camminato, non so cosa direbbero i miei piedi se potessero parlare ma so che lo rifarei altre mille volte.

Per quanto riguarda gli appuntamenti cittadini, di sicuro il più importante è stato la visita del Dalai Lama ad Ann Arbor. Per strada una fiumàna di volti orientali, più di quanto non se ne vedano di solito, con indòsso magliette col volto del Dalai Lama impresso sopra. Ha parlato alla “Michigan Arena”, il campo di football dell’università, e potete immaginare quello che è stato organizzato. Pensate un pò a quello che potrebbe essere organizzato o, meglio ancora, che è stato organizzato per la visita del Papa a Palermo nel 1995 alla Fiera del Mediterraneo. Avrei avuto la possibilità di andare ad ascoltarlo (per l’ingresso ci volevano i biglietti) ma gli impegni della “concorrenza” non me lo hanno permesso.

Per quanto riguarda le scoperte, oggi ho esplorato il “Nichols Arboretum”. Penso che si tratti del parco più grande e bello di Ann Arbor. Si sviluppa sulle pendici di una collina partendo dalla zona limitrofa al Central Campus per arrivare all’Huron River, praticamente a due passi da dove vivo io. Me lo ha mostrato ieri Roger mentre eravamo in auto. Mi ci ha portato perché sa che mi piace parecchio camminare e correre e questo è, senza dubbio, un posto dove fare interminabili camminate, godendo delle bellezze naturalistiche, e corse sulle rive del fiume ed in mezzo al verde davvero niente male. Purtroppo da domani e fino a fine Maggio una buona fetta del parco, tra l’altro quella vicino casa mia, sarà chiusa per la stabilizzazione della sponda destra dell’Huron River che negli ultimi tempi sta subendo dei cedimenti. Così oggi pomeriggio ho pensato bene di approfittare della bella giornata di sole per dare un’occhiata a questa “creatura di Dio”. La prima cosa che ho fatto è stata quella di prendere una carta del luogo con tutti i sentieri, i percorsi, le distanze ed i posti più belli da vedere. A guardare la mappa ho subito fatto una cernita delle cose da vedere in quanto non pensavo di poterlo visitare tutto, ma alla fine la voglia e la curiosità sono state tante da vincere la fatica e farmi fare un tour completo del parco, da cima a fondo. Sono partito dalla parte più alta (Geddes Entrance), giù attraverso la “Main Valley” fino al fiume, per poi andare a visitare l’“Amphitheater” e fare un giro della “Prairie”, tornare di nuovo su al “Council Ring”, ridiscendere nuovamente giù all’Huron River per percorrere tutto il lungo-fiume ed arrivare all’uscita di “Nichols Drive”. E comunque ho evitato di addentrarmi in tutti i sentieri, più o meno battuti, minuziosamente riportati sulla carta. Ma per adesso va bene così, non mancherà tempo di esplorarli per bene nei mesi a venire.

Il parco era pieno di gente che correva o semplicemente passeggiava, che stava ferma davanti al fiume a chiacchierare o a suonare una chitarra e ad intonare canti, che godeva del tepore del sole distesa sull’erba.
La cosa più bella del parco, a mio avviso, è che è curato ma non in quel modo minuzioso in cui lo sono i tipici parchi cittadini (pensate un pò al nostro “Giardino Inglese” ad esempio). Il tutto è lasciato nelle mani della natura. L’impressione che se ne ricava, di conseguenza, è quella di trovarsi in un vero e proprio bosco dentro la città, dove la natura fa il suo normale corso, con i suoi incendi, con i suoi alberi caduti e con le sue stagioni. La cura si nota naturalmente nella pulizia dei sentieri e del parco e nell’efficienza delle strutture (ponticelli, passerelle, centri di sicurezza con telefoni a pannello solare, centro di primo intervento, punti acqua, panche e tavoli, ecc.).

E proprio alla fine della mia passeggiata, quando anche il sole sembrava stanco delle mie fatiche e stava per ritirarsi dietro la collina, ho pensato bene di fermarmi un attimo su una di quelle panche lungo le sponde dell’Huron per godere di quelle meraviglie. Tra le mille cose da ammirare lo sguardo si è posato anche su un uccello, non so se fosse un’oca, una gru o cos’altro. Stava appena dentro le acque del fiume, immobile su una zampa sola e con il collo completamente rivolto all’indietro. L’ho osservato per diverso tempo convinto che si stesse grattando, pulendo o chissà cos'altro ancora. Solo dopo ho ripensato al Decamerone ed alla storia di “Chichibio e la gru”, alla faccia divertita del prof. Scimeca nel leggercela. Ho capito allora, su suggerimento di quel ricordo, che stava dormendo. Ecco perché il dubbio sul tipo di uccello, l'immagine evocava un'oca ma il ricordo del racconto una gru.

Non potete capire quel pensiero cosa abbia suscitato in me. Una valanga di ricordi, decine di volti si sono accavallati nella mia mente. Partendo dalle lezioni del prof Scimeca e da quella stanza di informatica, sono arrivato alla giornata di carnevale passata a casa mia al mare con i miei compagni di liceo, agli attacchi di fifa per le interrogazioni di massa del solito prof. Scimeca, ai pomeriggi passati in giro per la città, alle mattine di autogestione passate a giocare a “Mortal Kombat”, alle chiaccherate in riva al mare nei pomeriggi di maggio insieme ad Ale, a quel pomeriggio in cui, a causa del brutto tempo che non ci ha permesso di andare al mare, siamo stati in costume e calzini a casa di Pifo a bere tè ed ingozzarci di cioccolatini, merendine e pane e mortadella. Ragazzi, che ricordi! Ringrazio Dio di avermi dato l’occasione di conoscere tra le mure del Liceo "Ernesto Basile" questa gente con la quale, nonostante non ci sia più la frequentazione di una volta, è rimasta un’amicizia fraterna.

E a questi volti altri ed altri ancora se ne sono sovrapposti, volti di parenti, amici, gente che è stata e che è andata, gente che si è fermata giusto un attimo per insegnarmi o lasciarmi qualcosa, gente che ho amato alla follia e che purtroppo non fa più parte di questa vita, gente che mi ha amato ed ha vegliato su di me durante la sua vita e che continua a farlo dall'alto come il più bello ed importante degli angeli custodi.
Perché vedete, di una cosa mi rammarico e nello stesso tempo mi rallegro, per quanto una persona possa essere brava a descrivere sensazioni, pensieri ed emozioni attraverso una pagina di internet o un foglio di carta ed una penna, per quanto possa essere abile a cogliere aspetti, particolari di un oggetto, di un gesto, di una situazione attraverso una foto od un filmato non sarà mai in grado di fare rivivere a pieno i pensieri, le emozioni e le sensazioni provate dal proprio cuore nel vedere un bambino correre su un prato, un cane che si getta nelle acque del fiume per riportare indietro la pallina lanciatagli dal padrone, un piccolo shi-tzu che rievoca nella mente, e soprattutto nel cuore, il ricordo di un amico andato, una coppia di anziani che cammina mano nella mano, un raggio di sole che riflesso dall’acqua di un fiume ti acceca.

Ecco perché per un attimo il mio cuore ha desiderato che tante persone a me care potessero essere lì a condividere con me queste emozioni, perché per quanto io mi sforzi non sarò mai bravo abbastanza a descriverle e a farle rivivere in loro. Ed un pensiero speciale è andato ai miei genitori, all’amore che provo per loro ed alla mia incapacità nell'esprimerlo. Una gioia indescrivibile ha pervaso il mio cuore al pensiero che in agosto saranno qui e potrò rifare con loro, passo dopo passo, questo percorso di pensieri, emozioni, sensazioni e speranze.

See you soon.

sabato 19 aprile 2008

Aria d'estate!

Hey guys,

finalmente ci siamo. Anche Ann Arbor, dopo il freddo atroce e le nevicate interminabili, sembra essersi decisa a mostrare il suo tepore primaverile, preludio all'estate. Ovunque, ormai, non si fa altro che vedere prati in fiore ed alberi pieni di germogli. Anche sull'Huron River si iniziano a vedere le prime persone in kayak.
Non ci crederete ma è ormai da tre giorni che vado in giro con la maglietta a maniche corte e non per conformarmi all'altra gente, che a dire la verità un pò mi guardava come se fossi un pazzo ad indossare ancora il giubbotto col pellicciotto, ma perchè effettivamente non se ne può fare a meno. Sia ieri che oggi abbiamo raggiunto i 25°C e nonostante sia uscito col mio bel maglioncino, per evitare di scoprirmi troppo in fretta (ascolto sempre i consigli della mamma), ho avuto necessità di spogliarmi per il troppo caldo. Stanotte ho addirittura dormito "ignudo" e con due sole gocce di Chanel addosso (proprio come Marilyn). Naturalmente potrete immaginare la gente del luogo. Sembra di andare in giro per Mondello in piena estate. Le ragazze vanno in giro in prendisole, con le infradito e le borse tipiche da mare, i ragazzi in pantaloncini e T-shirt. Ovunque uno sfoggio di bicipiti ed occhiali da sole anche quando il cielo è grigio. Credetemi che sembra più un campus californiano che da confine col Canada. Non parliamo poi dei ragazzi che ormai corrono solo a petto nudo (adulti compresi). Chissà perchè le ragazze non si conformano!
E ti rendi conto che sei in America quando, passando per il campus, vedi le sedi delle confraternite A, B, C, D ecc. ecc. con i ragazzi sdraiati sul prato a bere birra o a cucinare le loro salsicce, le ragazze in bichini che giocano a beach volley nel campo davanti la confraternita e la musica a "tutta palla". Anche per le strade vedi i "porchs" (i porticati delle case) pieni di universitari intenti ad ingozzarsi delle americanate più tipiche, con i loro bei barbecue sempre fumanti, manco fossero la pistola di uno sceriffo, a bere birra e ad ascoltare musica. E noi ci lamentiamo dello "Zio Totò ca si mancia u muluni e i babbaluci a Marina pù Fistinu o ra Zia Concetta cà a sira s'assetta ravanzi u baiccùni, n' menza a strata, a parràri cà Zia Rosetta i so figghia cà sìnnì fùiu".

A parte questo, vi vorrei parlare dei "Malls" americani (centri commerciali). A differenza dei nostri centri commerciali quelli americani, come potrete immaginare, sono infiniti. Fino ad ora mi era capitato di vederne qualcuno piccolino ma oggi sono stato al "Briarwood Mall" e sono rimasto impressionato. A dire la verità già mercoledì lo avevo visitato di fretta e furia poichè, per questioni burocratiche, ero dovuto recarmi in un ufficio che si trova proprio lì di fronte, ma oggi ho avuto modo di girarlo un pò meglio e di fare anche qualche spesa.
Ragazzi, l'€ ci avrà reso tutti poveri ma che bello spendere in $ quando guadagni in €. Oggi ho speso qualcosa come $300 che col cambio attuale sono meno di 200 € (esattamente 189,7 €) ed ho portato a casa una spesa di tutto rispetto. Alla fine anche pizza e gelato! Vi elenco il bottino:

1° tappa (SEARS): n°2 jeans LEVIS, n°1 jeans LEE, n°1 cinta LEVIS, n°1 pantalone tecnico, n°1 maglia, n°3 paia di calze ADIDAS;
2° tappa (American Eagle): n°1 polo;
3° tappa (The M-DEN): n°1 felpa MICHIGAN;
4° tappa (Pacific Sunwear): n°2 paia di infradito (ero indeciso sulla scelta).

Ma a Palermo dove li trovate i jeans della LEVIS o della LEE a 15/18 €? ... e non vi sto parlando del classico jeans usato dai nostri padri, in stile classico e che esiste da 100 anni. A dire la verità non so se fosse periodo di saldi perchè ovunque trovavo scritto "sale" ma a me poco importa. Naturalmente non vi parlo di tutto il resto; gioiellerie, ristoranti, caffè, parchi per i bambini, negozi di musica, negozi sportivi, negozi di scarpe e chi più ne ha più ne metta. Figuratevi che qui c'è un Foot Locker per uomo ed uno per donna. Tra i vari negozi ce ne è anche uno che vende solo Mac. Non vi dico che goduria! Per la prima volta ho visto il MacBook Air, l'ultrasottile che sta dentro una busta da lettera. Gabri che dici ci faccio un pensierino? ... in fondo con $2000, e forse anche meno, si può fare. Insomma, per non dilungarmi, sono uscito da casa alle 15:30 e sono rientrato alle 21:30 passando un intero pomeriggio a girare dentro il Briarwood Mall.

Ragazzi se volete venire a comprare un paio di jeans e risparmiare non vi fate scrupoli, io sono sempre pronto ad accompagnarvi!

Have a nice week-end!



P.S. Probabilmente qualcuno di voi avrà letto il post nella sua versione incompleta. Purtroppo la connessione ieri sera ha fatto le bizze impedendomi di pubblicare la versione finale. Scusate!



domenica 13 aprile 2008

Ann Arbor, 13 Aprile 2008, ore 7:30

Ann Arbor, 13 Aprile 2008, ore 7:30. Mi sono appena svegliato e sta..., sta..., sta nevicando???

Qualcuno sà da dove si spegne la macchina della neve? Andrebbe bene anche il numero del capo macchinista per fargli una telefonata.

Have a great Sunday!

sabato 12 aprile 2008

Cosa non si farebbe per un cannolo!!!

Hey guys,

oggi la mia crisi d'astinenza da cannolo ha raggiunto il culmine e mi ha portato a compiere una quasi follia. Qui sono le ore 00:25 e sono rientrato da appena 10 minuti in casa dopo che l'ho lasciata alle ore 21:45 circa. Avete già capito? Bravissimi! Comunque la storia è molto lunga. Provo a riassumervela.

E' da circa una settimana che tengo a freno la mia voglia di pizza perchè ho pensato: "Aspetto questo fine settimana ed organizzo con Massimo, Bernedetta e Karol". Martedì ho inviato una e-mail a Massimo dicendogli che ero stato a mangiare la pizza al Cottage Inn e che tutto sommato non era andata malaccio. Tra l'altro l'ho informato del fatto che era possibile scegliere tra diversi dolci tra cui anche il tiramisù ed il cannolo (specificando comunque che non trattavasi di cannolo siciliano). Perchè non tornarci tutti insieme questo Venerdì? Massimo mi ha risposto entusiasta dicendomi che lui era d'accordo e così ho organizzato il tutto. Oggi pomeriggio ci siamo sentiti via e-mail per metterci d'accordo e mi ha scritto che mi avrebbe dato una risposta certa intorno alle 19:00 dato che Bernadetta era stata colta da una forte emicrania. Purtroppo Massimo non ha più scritto (il mio primo bidone americano). Ho aspettato fino alle 21:00, dopo di chè ho optato per un bel piatto di pasta con gamberetti e polpa di granchio. Alla fine della mia cena però non ero ancora soddisfatto e così, mentre pulivo i piatti, la mia mente è andata completamente in tilt al pensiero della pizza sfumata ma soprattutto dei cannoli ed ha pensato bene di uscire per andare a mangiare almeno una fetta di pizza. Mi sono detto: "Arrivo in fondo alla strada, al Papa's John, mangio una fetta di pizza e ritorno". Arrivato al locale mi sono accorto che servono la pizza a fette soltanto alla mattina ed al pranzo. Con enorme disappunto stavo tornando a casa quando ho pensato: "Ma a che sono qui posso prolungare un pò la camminata ed arrivo da Silvio". E così ho fatto. Mi sono sentito Forrest Gump durante la sua interminabile corsa, quando raggiunta una meta se ne poneva subito un'altra. Sono arrivato da Silvio, il quale fa solo pizze organiche, ed ho mangiato una fetta di pizza con le patate. Non male! Ho chiesto anche di Silvio ed ho avuto modo di conoscerlo. Silvio è di Chieti, vive qui ad Ann Arbor ormai da 11 anni ed ha questo "business", come lo chiama lui, da due anni. Sembra un tipo molto simpatico. Ormai ha sostituito il "sì" con lo "yeah". Abbiamo parlato una ventina di minuti ed ha voluto lasciata la mia e-mail perchè a quanto pare c'è una piccola comunità di italiani, coordinata da una certa Silvia, e di cui fanno parte studenti, professori, ma anche gente che non appartiene all'ambito universitario, che di tanto in tanto organizza degli eventi. Ho addirittura scoperto che ad ogni Ottobre, per il giorno del Columbus Day, viene organizzata una festa italiana per soli italiani. Ci siamo salutati con la promessa di rivederci presto e prendendo un menù sono andato via. Arrivato al primo semaforo ecco che mi ritorna in mente il famigerato cannolo e controllo sul menù. Silvio fa i cannoli! Torno indietro, lo richiamo e gli chiedo se ne ha qualcuno. Lui risponde di si ma subito dopo mi informa che non sono cannoli siciliani. Trattasi di pasta sfoglia, con la forma del cannolo, piena di crema pasticcera. No grazie! Subito la mia mente ritorna a Ragusa. Vado nuovamente via e durante la strada mi accorgo che diverse persone vanno in giro con il gelato in mano. Sembrava di camminare per le strade di Mondello in Agosto.

Oggi qui abbiamo raggiunto i 22°C e la gente è andata fuori di testa. Tutti fuori con le infradito, i pantaloncini e le magliettine, anche di notte. Il problema è che i 22°C ci sono stati in pieno giorno, questa sera c'erano 9°C. Avete presente l'inverno palermitano? Peggio! E ritornando al discorso sulla "normalità" adesso sono io a sentirmi "a-normale" ad andare in giro ancora con il mio bel "giumbotto" col pellicciotto.

Penso così che proprio lì di fronte c'è una gelateria (Stucchi's). Anch'essa vanta un'origine italiana. Perchè non provare il gelato? E così entro. Non vi dico la confusione. La fila arrivava alla porta. Ma tanto cosa ho da fare? Mi metto in fila. Ho preso uno "sugar" (un semplice cono) con un gelato che sapeva di caramello. Un cono enorme che ho impiegato venti minuti a mangiare. Lo so perchè è durato per quasi tutta la strada del ritorno. Vi chiederete: "E che fine ha fatto il cannolo?" Bravi, vedo che siete attenti! Ecco che qui subentra un'altra storia.

Domani, Sabato 12 Aprile 2008, c'è una combinazione calcistica che capita poche volte nell'arco di una vita intera. La paragonerei quasi ad una eclissi solare totale. Alle ore 18:00 (12:00 qui ad Ann Arbor) Palermo-Catania ed alle 20:30 (14:30 qui ad Ann Arbor) Juventus-Milan, il che vuol dire che mi posso recare all'università per il pranzo e stare lì fino al pomeriggio per guardare le partite. Nella mia immaginazione mi vedevo già seduto davanti al mio schermo piatto da 21 pollici con quel cannolo tra le mani. Un pò come i pop-corn al cinema.

Avevo già programmato di andare al Cottage Inn vicino casa mia e comprarlo lì. Ricordate quello che mi aveva indicato Jorge? Il problema è che quel Cottage Inn sarà "tarocco". Era già chiuso alle 23:00 e allora mi sono detto: "Ma se torno adesso a casa cosa vado a fare?" Ed allora di nuovo in cammino verso il Cottage Inn, l'originale questa volta, che si trova esattamente dove mi trovavo mezz'ora prima. Un'altra bella passeggiata di mezz'ora. Arrivati al Cottage Inn chiedo se si possono avere due cannoli da portare via ed il ragazzo alla cassa, con fare molto gentile, mi dice di si, giusto il tempo di prepararli. Nel frattempo faccio amicizia col ragazzo al bancone del bar, John. Un ragazzo americano che mi ha fatto anche lo sconto sui cannoli, invece di $6.30 mi ha fatto pagare $5.25. Mi verrebbe di citare Roberto Benigni in "Johnny Stecchino" e dire: "Ahò ma quanto costano i cannoli ad Ann Arbor!". Nemmeno se li portassero a piedi dalla Sicilia. E senza ricotta per giunta! Per due cannoli che da noi definiremmo un pò più di due "cannolicchi" qualcosa come 3,5 euro. Da Salvatore (pasticcere di fiducia della famiglia Francipane da ormai un decennio e forse più) avrei comprato due cannoli da 1 kg l'uno. Comunque, per un capriccio va anche bene!

Have a good night!

domenica 6 aprile 2008

Essere Fantozziano...!?

Hey guys,

come va in quel di Palermo? Qui ad Ann Arbor settimana ricca di novità!
Sicuramente la più importante è che finalmente Tatiana (per i più distratti Tatiana è la moglie di Valeriy) credo abbia dato alla luce il suo bebè dato che martedì Valeriy è scappato dall'università dicendo che era ricoverata in ospedale, che mercoledì non mi ha scritto nemmeno un'e-mail (me ne scrive 2-3 al giorno), che ha dato buca su skype a Valerio, che giovedì si è fatto sostituire a lezione ed il supplente ci ha detto che Tatiana era in fase di travaglio e dato che venerdì non si è presentato all'università nonostante il nostro incontro settimanale al quale lui tiene particolarmente. Voi che dite, ho abbastanza motivi per credere che sua moglie abbia partorito?

Per il resto settimana stressante. A parte una caduta fresca fresca durante la mia corsa domenicale (risultato una mano abràsa), mi si è rotto l'H.D. esterno, quello in cui avevo memorizzato tutte le cose portatemi dall'Italia. Una tragedia! Trattasi di danno fisico, ovvero irrecuperabile a meno che non voglia spendere un migliaio di euro per il recupero dei dati e mandarlo in un centro specializzato. La cosa peggiore è che proprio a pochi giorni dal nefando evento si è presentata l'occasione di usare parte dei dati che avevo memorizzato su quel disco. E' proprio vero: "I guai non vengono mai da soli". La cosa ha fatto si che un banale invio di dati in Italia diventasse un'Odissea. Cerco di consolarmi pensando che se, come mi ripetono sempre i miei, i proverbi sono tutti veri allora dovrebbe valere anche quello famoso in cui: "Non tutti i mali vengono per nuocere", ma per quanto mi sforzi non riesco a cavare niente di positivo da questa situazione. Mi sà che l'accaduto ricada in quella piccolissima parte di mali che nuocciono! Tra l'altro l'H.D. è ancora in garanzia e quindi potrei farmelo sostituire con uno nuovo ma il centro assistenza lo può rinviare solo in Italia e non qui in America, per cui spetterebbe poi ai miei farlo arrivare qui. Ho chiesto di mandarlo al centro assistenza americano ma sembra che non sia possibile in quanto l'acquisto è stato fatto in Italia.

Altra novità di questa settimana è stato l'arrivo della nuova coinquilina cinese. Siccome non mi ricordo il nome (cosa normalissima per me) le attribuirò un nome di fantasia. Che ne pensate di Kaory? Credo sia perfetto. No?
Kaory avrà circa 35 anni ed è un fisico. E' qui in missione per il suo dipartimento (EPA - Environmental Protection Agency) di Hong Kong e rimarrà soltanto per due mesi. E' un tipo molto carino. L'ho beccata in casa per la prima volta mentre discuteva del contratto d'affitto con Roger. Sin da subito ha fatto riferimento a me per qualsiasi cosa avesse bisogno. Non che la cosa mi dispiaccia, il problema è che a volte non capisco cosa voglia dire. E grazie a lei ho fatto la mia seconda figura di m.... in terra straniera. Vi racconto cosa è successo.
Venerdì pomeriggio, giorno in cui Kaory è arrivata nella casa di Pontiac Trail, è venuta in camera mia perchè voleva spiegato come funzionasse la lavatrice. Nessun problema, detto fatto! L'indomani pomeriggio (sabato) è salita in camera mia ed ho capito che aveva bisogno di me perchè dalla mia stanza ho sentito quella flebile voce che dalle scale diceva: "Excuse me!". Sono uscito dalla stanza e dopo i soliti convenevoli mi ha chiesto se avessi del detersivo da prestarle per il bucato. Certo che ce l'ho! Ma appena ha visto la confezione ed ha dato un'occhiata a ciò che c'era scritto sull'etichetta lo ha riposto sul mobile a lato e mi ha detto che non andava bene e così mi ha chiesto se potevo indicarle un posto dove comprarne uno. "Che cosa ha il mio detersivo che non va!", ho pensato tra me e me. Allora, essendo Chris in casa ho chiamato lui per darle qualche informazione più specifica. Mentre parlavano e lei spiegava ciò di cui aveva bisogno io ritorno nuovamente alla carica (la mia brutta abitudine di non farmi mai i fatti miei) offrendo nuovamente il mio detersivo ma lei, ancora per una volta, prendendo in mano la confezione mi dice che non va bene. Solo allora, e solo perchè me lo ha spiegato lei, mi sono reso conto che quello non era detersivo ma AMMORBIDENTE!!! Ragazzi, sono due mesi che faccio il bucato con il solo ammorbidente! Ed io che credevo che quel "soft" scritto sull'etichetta si riferisse al detersivo. Non vi dico le risate di Chris. Anche io dal canto mio sono scoppiato in una risata interminabile e ancora ora se ci penso mi vien da ridere. Ora capisco perchè il bucato venisse così morbido e profumato. In cinque minuti tutto l'orgoglio maturato in me per quel bravo uomo di casa che stavo diventando è crollato. Ma in fondo l'apprendimento passa anche da questo, no? Per rimanere in tema di proverbi: "Sbagliando si impara!" E' dall'asilo che me lo ripetono ed ancora oggi ci devo fare i conti.
Forse è proprio vero quello che dice Debby (tra l'altro psicologa), tutto questo fà un pò parte del mio "Essere Fantozziano". Ho sempre saputo di essere un pò maldestro ma adesso mi rendo conto che, forse per colpa di tutti quei films visti in tenera età o forse perchè la mamma della mia ex me lo ripeteva in continuazione, il mitico "Fracchia" talvolta rivive in me.

Enjoy your weekend!