Ciao a tutti!
Per cominciare eccovi delle piccole indicazioni su come sono nati il nome del blog (My life in blue & yellow) e l'indirizzo "1029pt".
Per cominciare eccovi delle piccole indicazioni su come sono nati il nome del blog (My life in blue & yellow) e l'indirizzo "1029pt".
Per chi non lo sapesse il blu ed il giallo sono i colori sociali dell'Università del Michigan, cosa per altro a me graditissima dato che adoro questo accostamento di colori (provate a controllare di che colore sono le mie ultime scarpe da running). Essendo Ann Arbor una cittadina universitaria dove il 32% della popolazione è costituita da studenti, potete capire bene che ovunque, e sottolineo ovunque, vi imbatterete in qualcosa o qualcuno che porti indosso questi colori, dalle case alle persone, dai negozi agli autobus. In giro per i campus (North, Central and South) vedrete gente vestita come in quelle serie televisive americane in cui il più fighetto (il Carlton di "Willy il Principe di Bel-Air" per intenderci) indossa il cardigan con lo stemma ed i colori dell'università, o peggio ancora di una di quelle confraternite alfa, beta, gamma, ecc ecc, il più toco (questo potrebbe essere il giocatore della squadra di football dell' università) ha il tipico giacchino-bomber (simbolo del potere almeno quanto la spillatrice di Ciccio nella dark room) ed il povero sfigato indossa semplicemente una tuta o una maglia dell'Università, con cappellino e sciarpa rigorosamente gialli e blu.
Per farvi capire. Nella città esistono diversi negozi che vendono esclusivamente gadgets dell'Università del Michigan. Uno in particolare ha colpito la mia attenzione. E' sito in Down Town, cuore del Central Campus (il campus più grande di tutti), ed ha qualcosa come dieci vetrine di esposizione. Dentro ci ho trovato abbigliamento del più vario genere (maglie, maglioni, felpe, tute, pantaloni, giubbotti, giacche, sciarpe, cappelli, guanti, mutande, calzini, completini per neonati), articoli di cartoleria (quaderni, penne, matite, gomme, evidenziatori, block-notes, raccoglitori), articoli per la pittura (tavolozze, colori, pennelli, album), gadgets (portachiavi, teli-mare, portachiavi, tazze di tutte le misure e di tutti i generi, coprimazze da golf). Sicuramente avrò dimenticato di menzionare migliaia di cose perchè, credetemi, lì dentro trovate di tutto e di più, probabimente, se cercate in qualche recondito angolo, anche le supposte griffate.Ma anche i negozi di abbigliamento di più alta classe, il nosto Alongi per intenderci, vendono i vestiti con le fodere griffate "University of Michigan" e lo stemmino ricamato sul taschino. Ora, passi per lo stemmino ma che una giacca mi si presenti con una fodera giallo canarino e piena di scritte "University of Michigan" ha lo stesso effetto di un viaggio Palermo-Cagliari in traghetto Tirrenia con mare forza 7.
Il "1029pt", invece, nasce dall' indirizzo di casa mia (1029 Pontiac Trail, Ann Arbor, MI 48105). Se volete potete approfittarne per mandarmi un vassoio di cannoli, un pollo allo spiedo, un "pezzo a mille lire" di Ganci, una cassata (al forno per favore), fate voi. A parte questo. Ho provato di tutto e di più, naturalmente cercando di rimanere in tema col giallo ed il blu ma non c'è stato modo, qualunque nome scegliessi era già stato utilizzato da un altro autore.
Questa carina viuzza ("trail" in italiano può essere tradotto col termine "sentiero"), che si sviluppa vicino ad uno dei mille parchi della città, ha qualcosa di suggestivo. La prima notte passata nella mia nuova casa di Pontiac Trail sono stato svegliato da un rumore che andava diventando sempre più forte. Il rumore era inconfondibile, trattavasi dello sbuffare di un treno e del tipico stridolio metallico delle ruote sui binari che lo accompagna. Nei giorni a venire ho provato a controllare dove fossero le rotaie ma niente, nessuna traccia. La cosa è andata avanti per una settimana, fino a quando una sera, mentre guardavo la neve cadere dalla finestra della mia stanza, risento quel rumore. Come le altre volte il rumore si fa sempre più forte, fino a sembrare provenire dalla mia stanza. Avete presente il film "Le comiche" con Renato Pozzetto e Paolo Villaggio, quella scena in cui il treno esce dallo schermo del cinema? Perfetto, la stessa sensazione. Due luci puntavano verso la mia stanza per poi deviare alla fine. L'indomani ho controllato con più attenzione. Le rotaie ci sono, il problema è che sono quasi sempre coperte dalla neve e inoltre attraversano in senso obliquo, nel giro di 50 metri, due strade diverse (Pontiac Trail and Broadway Street). Direte voi: "Scusa ed i passaggi a livello?". Bravi, questa è la cosa più divertente. Non esistono passaggi a livello e questo è il motivo per cui il treno inizia a fischiare all'impazzata per avvertire le eventuali macchine in transito. Il problema è che, proprio per l'assenza dei passaggi a livello, il treno passa a bassissima velocità (tipo quello de "Le comiche" per davvero) e inoltre, essendo un treno merci, si porta appresso qualcosa come 30-40 binari. Il risultato è che per almeno 5 minuti senti questo fischio e questo rumore stridulo di acciao che in piena notte non è dei più piacevoli.